Presunto stupro nei confronti di una donna di 40 anni. Gli accusati si difendono: “Rapporto consenziente”.
BOLOGNA – Presunto stupro a Bologna nella notte tra giovedì 23 e venerdì 24 luglio 2020. A denunciare la violenza, come scrive Il Resto del Carlino, è stata una donna di origine romena di 40 anni.
L’abuso sarebbe avvenuto in un’officina alla periferia del capoluogo emiliano. La versione è al vaglio della polizia che ha ascoltato anche le persone denunciate dalla donna.
Il presunto stupro
Lo stupro sarebbe avvenuto nella notte tra giovedì e venerdì. Come raccontato dal quotidiano locale, la donna sarebbe stata affiancata da un’auto con a bordo cinque persone che l’avrebbero costretta a salire e portata in un’officina.
All’interno di questa struttura si sarebbe consumato lo stupro fino al mattino successivo. Al termine dell’abuso, la donna avrebbe chiamato il compagno per chiedere aiuto e subito dopo la polizia per raccontare quanto accaduto. Gli inquirenti stanno visionano i filmati per verificare meglio la ricostruzione di quanto successo quella notte. Nessuna ipotesi è esclusa dagli agenti che stanno cercando di capire cosa sia accaduto nell’officina.
Indagini in corso
Gli inquirenti hanno ascoltato anche il titolare dell’officina. L’uomo si sarebbe dichiarato estraneo ai fatti e, soprattutto, avrebbe parlato di un rapporto consenziente della donna precisando che la 40enne è stata chiusa dentro il locale perché voleva dormire e si rifiutava di lasciare l’officina.
Dichiarazioni in contrasto rispetto a quanto detto dalla donna con gli inquirenti che preferiscono non escludere nessuna ipotesi, almeno fino a quando non si hanno prove certe. Una vicenda che ha diversi punti da chiarire con la Procura di Bologna che ha aperto un’inchiesta per accertare la dinamica di questa vicenda. I video delle telecamere di sorveglianza potrebbero chiarire meglio quanto accaduto anche se non sarà semplice visto che le due versioni sono completamente differenti tra di loro.